Le prime cose

 16,00

Autore: Vincenzo Petullà

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Questa raccolta, le sue parole e i suoi contenuti sono intimi nella misura in cui l’autore ha nascosto anche a sé stesso le scoperte che questo scritto nasconde. A ventidue anni spiegarsi è più difficile di trent’anni fa e se non basta l’arte -la recitazione in questo caso- , allora subentra la spietatezza della scrittura. Essere attori significa scoprirsi, qualsiasi cosa si possa trovare, approfondirsi. Ma non sempre si ha lo spazio e la capacità di comprendersi, di accettarsi. Per questo la scrittura e gli argomenti di queste poesie, sono molto chiari ed espliciti. Perché sono scomodi per chi ci si rivede, perché cercano di scrollarsi di dosso un buonismo banale e l’amore per come lo si conosce. Questo libro racconta di come morte e gioia, amore, abbiano la stessa cosa in comune, inesorabile: la sincerità. Le parole sono nate dalla paura di morire prematuramente. E quindi senza aver detto le prime cose, quelle sulla bocca dello stomaco, le più importanti.

Vincenzo Petullà

Vincenzo Petullà nasce a Cittanova (RC) nel 2003. Dall’ infanzia coltiva la passione per la recitazione che poi in adolescenza si tramuta in studio secondario al liceo. Dalla maggiore età in poi si trasferisce a Roma, studia in un’ Accademia di recitazione, si diploma ed esercita la professione che sognava. A fare da collante tra la scoperta dell’arte, del mondo oltre la provincia e di sé stesso c’è la scrittura. Inizia a scrivere a quattordici anni e con il suo trasferimento nella capitale, nascono le prime raccolte. La scrittura diventa non solo un modo per esprimersi, ma una via più diretta e autentica del conoscersi. Dapprima scrive di ciò che vede, poi di ciò che lo fa vergognare. Questa raccolta è un tentativo di sincerità. Questo è il suo primo libro, con tutto il grezzo che si ha a vent’anni e che poi per un motivo o per un altro non torna più.